IL BLOG

Questo Blog ha lo scopo di cercare di fare ridere (o almeno sorridere) in un campo, quello del calcio Bolognese, ormai troppo serioso e di riportarvici un po' di satira e di autoironia tipiche della tradizione di quella Bolognesità ormai assopita.

È un mezzo per esprimere la propria creatività ed è aperto a tutti quelli che ne vorranno fare parte. Basta avere due credenziali:
- tifare Bologna
- sapere fare ridere.

Quindi non ve ne abbiate, cari calciatori, dirigenti, giornalisti (del Bologna, ma anche Avversari) se ogni tanto Vi prendiamo in giro.

Se non ci fate sorridere lasciate almeno che ci proviamo noi!!

FORZA BOLOGNA SEMPRE!!!

giovedì 9 dicembre 2010

TIRA MOLLA

Ti stai sbagliando, chi hai visto non è…
Non è Francesca…

Se portava bene poooi, no non può essere leeeei…o era Se c'era un uomo poi, non non può essere lei...? Mah. Francesca…
Che uomo. Battisti.

Bologna-Chievo. Mercoledì 8 dicembre 2010.
Immacolata concezione. Francesca Menarini. E’ in tribuna.
Scusate, oggi la punteggiatura la metto un po’ come viene. Che se viene non è più immacolata. La Menarini. O la concezione? Boh.
Non sarà un caso. E nemmeno un’avventura. Francesca. Che uomo. Battisti.
No non può essere lei.

Stranamente non nevica, non c’è il terremoto e le locuste non si fanno vive. Ma visto che si faranno vive le piattole, ci troviamo alle 12 e 30 in bocciofila. Sempre prima. Col Milan la proposta è di fare la lunga da sabato notte. Siamo tutti molto felici. A Bologna si respira da un po’ quella bella serenità che ti fa stare tranquillo. E nella notte si è sparsa la voce che i Menarini restituiscono la refurtiva e vanno avanti. La preoccupazione c’è. Pacciani è morto e un altro ds così si fa fatica a trovarlo.
Verso l’una si va ad aspettare la squadra. Siamo meno di quando nevicava, ma siamo lì. Vengono diffusi in maniera carbonara i testi dei nuovi cori. Quelli per le piattole. E devo dire che a sto giro i creativi con la sciarpa si sono superati.
La squadra arriva, passa fra le due solite ali di folla ed entra. Noi a quel punto ci spostiamo. Verso la tribuna. Arriviamo davanti all’ingresso. Siamo in 300, più o meno. Coincidenze, sempre quelli, vedi precedente racconto.
L’entrata è ovviamente presidiata. Ed è giusto. E’ giusto che noialtri se lanciamo un coro contro Maroni, o facciamo vedere le chiappe, o accendiamo una torcia, becchiamo il Daspo, e quelli lì abbiano la scorta. Voglio zio Michele patron, a questo punto.
La protesta è a voce alta, rabbia e parecchia ironia. Premio oscar a un coro molto particolare, che non riporto qui, perché sono una persona fine, cari pezzi di merda. Ma che disastro io mi maledico, ho scelto te, una donna, per amicO. Tanto per ribadire. Francesca. Che uomo. Battisti.

Si sta lì, insomma, a manifestare il leggerissimo dissenso nei confronti della Sacra Famiglia che governava e governa e forse governerà il nostro Bologna, poi torniamo in boccia. Che tanto si è capito. E tanto, le piattole, non ce le fanno nemmeno avvicinare.
Poi si entra. Ai tornelli assisto a una delle più belle scene degli ultimi 10 anni. E anche qui ritorna prepotentemente in ballo la storia sulla giustizia. C’è chi ha problemi seri per due canne. E chi è protetto per 6 milioni e mezzo. Bene. Per fortuna qualcuno risponde a tono. Ed è proprio quella risposta che andrebbe stampata a lettere di fuoco sulle pareti dello stadio. Ma qui no.
Andiamo avanti.
Poco prima dell’inizio ci arriva la conferma. I Menarini sono in tribuna, e non è che stanno buoni. Pontificano. Dichiarano che quando parleranno, quando sveleranno la verità, tutti i tifosi si dovranno ricredere. Sono dei santi. Preferivo martiri, ma son gusti personali.
Tu sola sai se è vero o no che credo in dio. Francesca. Che uomo. Battisti.
I ragazzi in campo ce la mettono tutta, sono davvero commoventi. E noi sugli spalti ci mettiamo quel che ci resta. La nostra passione, la nostra dignità, le ultime energie. Intervallando il sostegno alla squadra con cori dedicati ai 2 lassù sulle tribune. I Santi. Che in genere, i santi hanno un pregio. Quello di essere trapassati, ma son dettagli.

Si dice che il Bologna ha bisogno di un centravanti di peso. Non è vero. Ce l’ha, fa il difensore e si chiama Britos. Che segna il primo gol. Esultanza enorme, di nuovo esaltati, di nuovo i cori a quelli là.
All’intervallo si chiacchiera, si commenta. E si decide di restare a fare i cori e basta. Se qualcuno ha voglia di fare di più, avanti, si accomodi.
Il Chievo è una squadra simpatia.
Da sempre.
A me sta simpatico come i Menarini.
I pandorini bussano come fabbri ma vigliacca la volta che beccano un cartellino. E alla prima occasione, a inizio secondo tempo, in simpatia, segnano il pari. Con Cesar, l’ennesimo carneade che ci fa gol.
Scoramento. Ma oggi abbiamo la fortuna che quando siamo tristi sappiamo cosa cantare. Parte forte il consiglio di andare a far qualcosa. A quelli là.
I ragazzi in rossoblu continuano a macinare, indemoniati, con una grinta terrificante, con rabbia. Come se quelli là, i Santi, non li pagassero da mesi. Per dire.
Poi il Chievo vien giù la seconda volta. E qui in un secondo ripercorro tutte le beffe targate Squadra Simpatia degli ultimi 17 anni. Ma per fortuna Viviano fa Viviano. Cioè il fenomeno.
Minuti finali, arrembaggio. Nostro, sotto la splendida Andrea Costa.
La palla non entra, Cesar, sempre lui, che speriamo goda di ottima salute sempre, salva sulla linea.
Manca un niente. Angolo. Di Vaio la dà a Moras, Moras sembra Baggio e gliela ridà.
Di Vaio. Tiro….

Sono attaccato alla balaustra, ho fatto 10 metri surfando in sospensione su gente aggrovigliata e con le lacrime agli occhi, tripudio. Vado verso la tribuna, così mi sfogo anche.
Tutta la squadra è sotto la curva, anche il mister, emozionatissimo. Una gioia immensa, un groppo alla gola. Siamo belli, vivi, noi sui gradoni, loro in campo. Con due palle così. Vittoria.
Tu chiamale se vuoi, emozioni. Francesca. Che uomo. Battisti.
Altri cori per ribadire i concetti espressi sopra. E’ finita, abbiamo vinto.
Ripasso in bocciofila, poi mi avvio verso casa.
Accendo l’autoradio. Civolani sta svelando che Porcedda si deve vergognare. E’ lui il colpevole. E si ferma lì. Che sennò gli tocca dire che pare che Bruto c’entri qualcosa con la morte di Cesare.
Mah.
Ci metto un po’ a tornare a casa.
Il traffico è lento nell’ora di punta. Francesca. Che uomo. Battisti

Nessun commento:

Posta un commento