IL BLOG

Questo Blog ha lo scopo di cercare di fare ridere (o almeno sorridere) in un campo, quello del calcio Bolognese, ormai troppo serioso e di riportarvici un po' di satira e di autoironia tipiche della tradizione di quella Bolognesità ormai assopita.

È un mezzo per esprimere la propria creatività ed è aperto a tutti quelli che ne vorranno fare parte. Basta avere due credenziali:
- tifare Bologna
- sapere fare ridere.

Quindi non ve ne abbiate, cari calciatori, dirigenti, giornalisti (del Bologna, ma anche Avversari) se ogni tanto Vi prendiamo in giro.

Se non ci fate sorridere lasciate almeno che ci proviamo noi!!

FORZA BOLOGNA SEMPRE!!!

martedì 16 novembre 2010

TIRA MOLLA


Si fa per dire

Domenica 14 novembre al Dall’Ara c’è stata una partita, volendo generosamente usare un sostantivo che generalmente definisce quella cosa che fanno due squadre su un campo da calcio con una palla. Il problema, grosso, è descriverla, quella roba lì che per semplicità chiameremo partita.
Perché, siamo onesti, io in curva sarò pure distratto, sarà che canto, sarà che fumo troppo come dice un milordino templare ospite del mio Gruppo domenica scorsa, sarà che nei gradoni lì in basso la prospettiva è così schiacciata e distante che la profondità della visuale è nulla e sembra di guardare un geroglifico egizio, coi giocatori tutti di profilo e la palla che si muove in orizzontale, sarà che ho perso tempo a rincorrere l’omino delle bibite, il Billy per i tifosi più accaniti, o Harry Potter se avete presente com’è fatto, per prendere il solito kitkat cabala, sarà che era umido. Ma, insomma, come dire, di partita nemmeno l’ombra. Novanta minuti di niente, che si possono riassumere così:
zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.
Tiro di Perez, parata comoda.
Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.
Tunnel e tiro di Diamanti, parata discreta di Viviano.
Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.
Tirocross del Brescia, Viviano devia bene.
Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.
Cross, Caracciolo di testa a botta sicura, Rubin compare dall’iperspazio e devia in angolo.
Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.
Di Vaio, contro 3, da solo, di fianco al Billy in San Luca. Carpiato rovesciato, moltiplicazione di pani e pesci, resurrezione di Lazzaro. Poi Di Vaio tira. Il tempo si ferma. GOOOOOOOOL. Di Vaio spezza il pane e lo dà ai suoi discepoli.
Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.
Ultimo assalto del Brescia, Viviano devia in angolo.
Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.
1 a 0. Triplice fischio. E fischia più piano, yawn. Caffè?

Parafrasando Fantozzi al contrario, saranno almeno 150 anni che non vedevo una partita così di merda.

Quindi, a sto giro potrei pure finirlo qui il pezzo, non prendetevela con me se in campo non succede nulla.
Ma ho la fortuna di vivere a Bologna, tifare Bologna. E allora, per citare una frase abusata, non ci si annoia mai. Perché se la partita è stata noiosa, se oltre ai 3 punti c’è poco altro da dire, dalle nostre parti troviamo sempre come passare il tempo. Non ci giro intorno. Si tratta della faccenda societaria, degli stipendi dei giocatori. Del panico diffuso, delle prospettive terrificanti di penalizzazioni, fallimento, sfratto da Casteldebole, irpef, cavallette e morte dei primogeniti maschi che si profetizzavano per lunedì 15.
Lunedì 15, dunque, si gioca una partita ben più importante per il presente e il futuro del Bologna. Lo sentiamo da mesi e siamo tutti qui con un pelo d’ansia, un nodo alla gola e le mani rigorosamente sulle palle. Passano i minuti, le ore. Nessuno parla. Non parla la società, non parlano i giocatori non pagati, non parla nessun beninformato da bar. E non parlano i giornalisti che davano per probabile la disfatta. Si sussurra, si ipotizza, si vocifera. Poi verso sera esce la notizia bomba. Il Bologna ha pagato. Stipendi saldati. La notizia bomba è la cosa più normale del mondo. Il datore di lavoro che paga i suoi dipendenti. Ma viste le premesse…

Ora, io non so nulla.
Che per Socrate era un gran pregio, sta consapevolezza, per i bolognesi in genere, che siano giornalisti o semplici tifosi, pare una gran sfiga. E allora si provvede a saperne di più.
Si fa per dire.
Ma più che altro, a Bologna, si dice per fare. Casino, polemica, interessi di questo o quell’altro.
Ripeto, non so nulla. E non sono un giornalista. Per molti motivi, il primo fra tutti è che non sono capace. Però, credo, so leggere e ascoltare, di questi tempi pregi sottovalutati. Allora da anni ascolto, leggo, mi informo sul Bologna. Con accanimento figlio della passione. E tendo a ricordare.
Quindi, come premesso, non mi sostituisco ai giornali, non sono in grado di dare consigli o informazioni, ma qualche idea me la faccio, ogni tanto, e qualche ripassino del passato recente sono in grado di buttarlo giù.
Il Bologna coi suoi 14 punti non dà molti spunti, a livello di gioco, v.sopra.
Però, se è tutto confermato, se come è normale che sia la società paga regolarmente gli stipendi, allora bisogna cominciare a trovare qualche altro motivo di conversazione. Io propongo questo, appunto, il breve ripassino.

Dunque, oggi, dopo 12 partite abbiamo 14 punti. Abbiamo fatto 11 gol, ne abbiamo presi 15. In trasferta abbiamo fatto la miseria di 2 punti in 6 partite. Abbiamo avuto un calendario all’inizio abbastanza tosto. In casa però non abbiamo mai perso e abbiamo la migliore difesa del campionato, con 2 gol presi. Dipendiamo moltissimo da Ges…ehm, da Di Vaio. Su 11 gol fatti, 7 li ha fatti lui e 3 li ha fatti fare con un assist. L’altro, l’ha fatto Mudy al volo a Lazio, la miglior definizione dell’eccezione che conferma la regola. Abbiamo una rosa eccessiva forse, con un’età media bassa, molti giovani, prospetti. Di proprietà o comproprietà del Bologna. Abbiamo 8 o 9 nazionali, tra rappresentative maggiori e under. Abbiamo un monte ingaggi pesante, ma ridimensionato. La società ha pendenze economiche e qualche sofferenza, ammessa. Ha pagato, notizia boom, gli stipendi. Per l’irpef aspettiamo giovedì. Io e molti tifosi, aspettiamo e vediamo.
L’anno scorso dopo 12 giornate avevamo 12 punti. Avevamo fatto 13 gol, di cui 3 di Osvaldo poi venduto, e presi 18. In trasferta avevamo fatto sempre 2 punti in 6 partite. In casa ne avevamo vinte 3 come quest’anno, ma anche perse già 2. Il calendario non era semplicissimo, ma non come quest’anno. E la difesa pigliava gol sia qui che fuori. Di Vaio era in crisi. Avevamo già cambiato il tecnico (anche quest’anno, ma prima dell’inizio non vale). Avevamo una rosa abbondante, quasi tutti in prestito o a fine contratto o inutilizzabile, un’età media da mercoledì sera al Candilejas. Avevamo 2 nazionali. Avevamo un monte ingaggi pari al Pil del Costarica. La società non pagava mai l’affitto di Casteldebole e stava lasciando puffi ovunque. Avevamo Moggi. Avevamo Ceravolo dentro uno sgabuzzino. Avevamo preso dei prestiti, tipo Guana e Raggi, ma avevamo ritenuto superfluo pagarli. Non pagavamo gli stipendi., o almeno mai alla data di scadenza. Dell’Irpef non so, mai letta una riga. Io e molti tifosi eravamo furibondi: per Moggi, per la spocchia menarinesca, per le bugie, per una società e una squadra gestita da dilettanti. Non per i pagamenti mancati, non lo sapevamo. Strano.
L’anno prima, dopo 12 giornate avevamo 8 punti. Avevamo fatto 10 gol e presi 21. Ventuno. In trasferta avevamo preso 4 punti, ovvero 1 più i 3 del miracolo a San Siro. In casa avevamo vinto 1 volta e perso 4, su 6. Calendario tosto e quasi uguale a quello di quest’anno, squadra per squadra. La difesa era ridicola, Di Vaio era fondamentale come oggi, quasi tutti i gol erano suoi. Avevamo già cambiato il tecnico. Avevamo una rosa con buchi ovunque, per la maggior parte afflitta da osteoporosi. Stavamo per prendere Cesar e Belleri e Mutarelli per migliorarla. Avevamo 2 nazionali. Avevamo un monte ingaggi pari al Pil della Cina. La società era in crisi, ma stava pensando a Moggi. Gli stipendi li pagavano. Ma non era una notizia bomba. Io e molti tifosi, appena tornati in A e all’oscuro di moltissime cose scoperte più tardi, aspettavamo prima di giudicare.

Come dicevo, non sono giornalista e nemmeno ne sono capace. Quindi non conosco i retroscena, le fonti migliori, il chi o cosa c’è dietro. Ma le cose che leggete sopra sono vere. Dimostrabili. E forse, in un momento come questo, potrebbero essere analizzate, potrebbero essere discusse, paragonate, commentate. Toh, ci potrebbe stare pure la polemica: siamo indubitabilmente meglio, da tutti i punti di vista, com’è che facciamo sta fatica? Perché giochiamo di merda?
Io un articolo così lo leggerei volentieri. Sarebbe una cosa che capirei, perché parlerebbe di cose che so, che vedo, di cui ho controllo.
Invece no. Invece devo passare un lunedì con le mani sulle palle.
Ora, io sono il primo a pretendere equidistanza e coerenza. Se Porcedda si rivelerà domani o fra un mese un puffarolo, uno che lascia il nostro BFC nella cacca, mi arrabbierò molto. Esattamente come coi suoi predecessori. Ecco, mi sarebbe piaciuto che quelli da cui io apprendo le cose, avessero avuto lo stesso atteggiamento. Non avessero taciuto a me e agli altri di Casteldebole, degli stipendi, di Guana e Raggi non pagati, delle tensioni di Menarini per anni. O, viceversa, le avessero taciute di Porcedda adesso. Specie se poi lui qui paga come pare abbia fatto.
Pazienza. Non ci si annoia mai, no?
Due anni fa, un anno fa, i portici non mormoravano, l’irpef non si sapeva cosa fosse, il ritardo degli stipendi era un così fan tutti, l’affitto di Casteldebole non era una notizia. Sono cambiate le regole, è vero, adesso a non pagare si rischiano le penalizzazioni. Ma non è cambiata la colpa. Non pagare 13 mensilità di un affitto è una colpa. Non pagare in tempo le prime mensilità ai giocatori è una colpa. Non pagare affatto le successive e lasciarle al compratore successivo è una colpa. Prendere 2 giocatori e non dare i soldi al Palermo è una colpa. Essere deferiti per avere Moggi in società è una colpa. Dire che i conti del Bologna sono a posto è una colpa.
Sono cose fatte e dette dai Menarini, queste. Moggi escluso, che lì era dura, lo ammise il patron…, tutte taciute.

In conclusione, e scusate se a sto giro non sono umorista ma parecchio umorale, questo è ciò che a me salta agli occhi, non certo una difesa al presidente.
E’ quello che è successo in questi 2 anni e mezzo. Non faccio dietrologia, non ipotizzo congiure.
Però è successo.
Che nessuno si offenda.
Si fa per dire, no?



Ps: se in questi giorni si rivela l’esatto contrario, ovvero che Porcedda non ha pagato un tubo, come detto lo metterò nei puffaroli assieme ai Menarini. Assieme. Appunto. Una consolazione? Per nulla. Ma almeno con coerenza.

2 commenti:

  1. ..come hai detto, sembra proprio che dovrai fare un unico mucchio di cioccapiatti!..at salut

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  2. pare proprio così......non credo di aver voglia stasera di far dell' autoironia, neanche un pò. Se becchiamo la penalizzazione la barchetta affonda e a gennaio venderanno quel pò di buono che c'è per non fallire, di nuovo. Che figata eh ??

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