Minority Report
Bologna, gennaio 2011.
Il Bologna FC è salvo. Ha rischiato tanto. E’ stato gestito da un farabutto come Porcedda, da speculatori edili come i Menarini, ha avuto Moggi come consulente, ha rischiato il fallimento, si è beccato in un solo anno solare il deferimento dei propri dirigenti e i punti di penalizzazione. Ma ora è salvo. Salvo.
La paura è stata tanta, proprio tanta. Così tanta che appena insediata la nuova società ha approntato un sistema complicatissimo ed efficiente per prevedere e quindi evitare che altri problemi, problemi terribili come quelli appena vissuti, nel Bologna, si riaffaccino. Un piano di prevenzione che impedisca altre penalizzazioni, fallimenti, truffatori vari.
L’idea è quella di beccare e punire coloro che vorrebbero fare del male al Bologna, prima ancora che possano farlo. Non dopo, non quando il patatrac è già successo. Prima. E garantire così tranquillità e benessere al glorioso club calcistico.
Questo sistema di garanzia precrimine, lanciato in una conferenza stampa col simpatico acronimo B.O.P., Barald-One Project, è basato sui poteri precognitivi, sulle capacità di premonizione, di tre individui dotati di superpoteri. Il Presidente voleva chiamare questi 3 Grandi Veggenti Precog.
“Sent’ammè, Bresidend,” gli ha fatto notare l’ingegner Consorte “son drend’ann che stagg a Bulagn, e me ciamen angor Maruchein. Se li chiamiamo Precog, qualche figl’androcchie che c’aggiunge Lioni, dopo Precog, arriva…”. Democraticamente Zanetti ha ascoltato il suggerimento dell’ingegnere. Ci ha lungamente pensato su, poi ha risposto “Non me ne frega un cazzo. Se non li chiamiamo Precog me ne vado.”
Quindi Precog, e morta lì, decisione unanime e condivisa. Cinque minuti dopo su una radio locale infatti, Righi li ha chiamati Precog, poi ha aggiunto del Lions club Bologna.
“Zogmel” ha sbottato Consorte contattato al telefono, “Tas, terun” gli ha fatto eco il Presidente.
Ma nome della squadra a parte, anche loro, i 3 premonitori, un nome in codice devono assumerlo. Un nick che li renda irriconoscibili alla gente normale, per consentir loro di agire sotto copertura: CyberCiv, Il Collezionista e Il Salesiano.
Il 9 gennaio il Presidente fa il suo debutto. Il Bologna gioca a Bari e lui si unisce a squadra e dirigenti nel prepartita. Frasi di rito, interviste di rito, dichiarazioni di rito. L’inviato di Sky ha solo un attimo di smarrimento quando Zanetti gli allunga la mano per il bacio all’anello pastorale.
Espletate le formalità, il Presidente, in una cripta sotterranea del S.Nicola, raduna il B.O.P., alla prima vera missione sul campo.
Presenti il Presidente, che per modestia esige di essere chiamato Sire, L’Amministratore Delegato Baraldi, detto l’Argentino, e i 3 Precog.
“Dunque, Siori, oci averti e ciape strete. Qui ocore stare in campana e tener lontani i fomentatori. L’Argentino me ha dito che s’è tanta gente cativa e ciacarona che dise boiate. Contra de mi, e contra le selte c’avemo fato!”
Baraldi sorride. “Eccellente” dice, poi controlla sul palmare il fatturato della sua centrale nucleare di Springfield.
“Avemo chi?” chiede CyberCiv.
“Avemo, Io.” dice Zanetti.
“Bof, hm, scatarr, scusi, Sire”.
“ E’ un grande Presidente, è un bel Presidente.” dice Il Collezionista.
“Il cielooooooo…è segnooooo…della Tua gloriaaaaaaaaaa…” intona Il Salesiano.
“Ora come ora, non s’è un sardo o un geometra all’orisonte, però s’è una parte dela stampa e di tifosi che ofende l’Argentino. E ocore che la smetano, diobon, e in freta, mebon.”
“Ma, hm, bof, scat, scatarr, Sire, sono molti?”
“No, pochi. Sono una minoransa. E la minoransa deve star muta, diobon, e andar in mona, mebon. Voi Precog dovete darve da fare, infiltrarvi, fare tendensa…”
“E i giocatori, alleluia?” chiede il Salesiano.
“A quello ci penso io, che li conosco e mi stimano …” dice l’Argentino.
“Posso baciarla, Sire?” dice il Collezionista.
La riunione si chiude col giuramento sul Sacro Chicco, l’operazione di smantellamento della critica e di questa minoranza fastidiosa può iniziare. Nome in codice, Minority Report.
Il Presidente prende posto in tribuna. Alla destra del Padre, siede l’Argentino. Alla sinistra, Carmine Longo, che tanto, si sa, la sinistra storicamente lo prende nel culo. Davanti a Zanetti, siede Portanova. Uno di quelli che Baraldi conosce bene. Ma bene bene. Il difensore è corrucciato. Lo steward gli ha appena sequestrato il machete per salutare l’Argentino, ci teneva.
In campo, i giocatori fanno quello che stanno facendo da mesi. Giocano bene, con una tenacia commovente. E dominano la partita. Nonostante tutto. Nonostante chi siede alla destra del Padre.
Ramirez a un certo punto mette una palla filtrante in area. Un tipo di passaggio che, per chi ha visto Guana per tutto un anno, è tipo la cometa per i Re Magi, si rimane incantati. Ekdal la gira in porta. Gol. Gooool. Gol.
“Gran gol” dice Zanetti “un’asione bona come la mia arabica. Ma chi s’è quel 10 che ha fato l’asist? E quel puteo c’ha segnà?”
“Ramirez ed Ekdal. Li avevo opzionati io, Sire. Cinque anni fa.” afferma Baraldi.
“Bravo, Argentino, un fenomeno sei…”
“Chi t’ha mmuort…” sussurra Longo.
“Come dise?”
“Nulla, presidente, nulla, Kitamuara, è nu’ guagliò giapponese che sto visionande…”
“Solite monate… i giaponesi de bon c’han solo il pese crudo…impara da l’Argentino a far mercato.”
“Kitamuara, Argentino, Kitamuara.” dice Longo sporgendosi in avanti per guardare Baraldi.
Il Bologna continua a macinare gioco, possesso palla, azioni. Il Bari prova ogni tanto a dare segni di vita, ma sembra una squadra di serie B contro il Barcellona. Il raddoppio sarebbe bello e giusto. E infatti, arriva. Perez prende palla, sputa le ossa di Gazzi che gli son rimaste fra i molari, e la allunga perfettamente a Di Vaio. Primo tiro parato, ribattuta e il Capitano segna. Fanno 11 gol in un girone, così per gradire.
Goooool.
“E due!” urla il Presidente “Grande Di Vaio! E bravo anche quel frigorifero che s’ha pasato la bala!”
“Eh, ci ho messo tutta un’estate, ma ho fatto un grande acquisto, con Perez.” dice Baraldi “E poi…be’, lo sa anche lei che Di Vaio è un mio amico. Voleva abbracciarmi fortissimo quando ci siamo rivisti.”
“Ma vaffan’bocc…” mugugna Longo.
“Longo, che dise?”
“Van Bock, gioca nelle giovanili dell’Ajax.”
“Gli olandesi de bon c’han solo i cofisiop.”
“Hm, Sire, ha visto che Portanova non esulta?” fa notare Baraldi “Lo strangoli. Subito.”
Zanetti si alza e ci prova. Alla seconda falange fratturata desiste. Portanova non si accorge di nulla.
“Bof, scatarr…e quelli? Quelli là che esultano, che vogliono? Ipocriti…” urla CyberCiv.
“Quelli speravano di perdere, ma li perdono perché non sanno quello che fanno.” Sentenzia Il Salesiano.
“Stanno contestando lei, Sire” incalza Il Collezionista “Guardi, URB, che vuol dire Uh Rivogliamo porcedda a Bologna, Vecchia Guardia, idem e mi pare chiaro, CTB, Contro il Trevigiano Bastardo…eppoi, osservi bene…là, ci sono anche quelli che Le stanno dando del Molle!”
“Maledetti” sibila Baraldi.
“Uno, due…tre…sì, sono tre. Li ho contati diobon.”
“Hm, bof, Sire è vero, sono tre. Al massimo due.”
La partita termina due a zero. Per il Bologna. I ragazzi, in campo, si abbracciano. I tifosi, sugli spalti, anche. Minoranza, certo. Ma a Bari c’erano loro.
Nel dopopartita la stampa assedia il neo presidente. Le prime domande sono quelle di prassi. E poi sulla partita. Ma accade il fattaccio. Un pericolosissimo sobillatore dotato di penna e taccuino, comincia a far domande su Baraldi. Domade precise.
“Tendenziose.” sentenzia Il Collezionista. Precise. Invece.
Baraldi non interviene, sta in disparte, e sotto la dicitura Da Terminare del suo taccuino, intanto sta registrando. Fras-si-nel-la…
Il Presidente ecumenicamente sparge messaggi di pace, di coesione, di unanimità di intenti, pensieri, decisioni.
Un’altra nota barricadiera della stampa si agita e continua sul tasto Baraldi, sul presunto scontro fra i soci, sulla tifoseria, lo striscione di giovedì scorso.
Baraldi scrive ancora, proprio sotto Frassinella. Man-di-ni…
Il Presidente invece catechizza gli astanti. Sul suo vicepresidente Pavignani usa parole dolci e accomodanti. Poi prenota una testa di cavallo. Per i tifosi, si lascia sfuggire qualcosina sul Minority Report. Ma si ferma in tempo.
“Minoransa…son 2 o 3…”
Il giorno dopo, l’operazione Minority Report entra nel vivo.
Il collezionista presidia i forum di discussione. Il Salesiano canta salmi in radio. CyberCiv bolla come Ingrata la tifoseria del Bologna. Gesto nobile, coraggioso e per nulla interessato.
I Gruppi della Curva, o almeno alcuni loro esponenti, la Minoransa famosa, o la Minority se preferite, prova a ribattere. A dire la sua. A specificare che il problema è Baraldi. Solo lui.
Ma ormai è fatta. Il messaggio che deve passare è che ci sono dei pazzi vendicativi che si aggirano lugubri per Bologna, preferendo Porcedda, odiando Zanetti, attentando al bene del Bologna.
Peccato che Monsignor Vecchi abbia mollato col BFC, sennò si poteva pensare a una scomunica.
E allora, a uno della minoransa…vien poi da scrivere racconti sui blog, così, per svagarsi, per sbollire, per non dover neppure ridiscutere e rispiegare.
Chi ne ha più voglia?
Io voglio andare a San Siro. Ovvio, a gufare. A dare del Molle al Presidente.
Intanto ci tolgono altri 2 punti per colpa della sciagurata gestione Porcedda. E' mai possibile che il Bologna debba stabilire tutti i records negativi del campionato? Comunque sono molto fiducioso per il futuro. Vi do io una notizia da fonte ATTENDIBILISSIMA: il Lega si stanno attivando perchè attraverso una rapida inchiesta giudiziaria, si possa arrivare a dimostrare la truffa delle false fidejussioni e di conseguenza la restituzione dei punti tolti, ripeto fonte certa (non posso rivelarla), che dire: speriamo bene. Sempree solo FORZA BOLOGNA.
RispondiEliminaFrancesco