IL BLOG

Questo Blog ha lo scopo di cercare di fare ridere (o almeno sorridere) in un campo, quello del calcio Bolognese, ormai troppo serioso e di riportarvici un po' di satira e di autoironia tipiche della tradizione di quella Bolognesità ormai assopita.

È un mezzo per esprimere la propria creatività ed è aperto a tutti quelli che ne vorranno fare parte. Basta avere due credenziali:
- tifare Bologna
- sapere fare ridere.

Quindi non ve ne abbiate, cari calciatori, dirigenti, giornalisti (del Bologna, ma anche Avversari) se ogni tanto Vi prendiamo in giro.

Se non ci fate sorridere lasciate almeno che ci proviamo noi!!

FORZA BOLOGNA SEMPRE!!!

mercoledì 2 febbraio 2011

TIRA MOLLA

La Trasmissione Immaginaria

Non è successo niente. Facce di serpente.
Oddio, niente niente, no. In settimana l’amatissimo Baraldi ha spiegato perché Zanetti, e di conseguenza lui, abbandonavano il Bologna. Insieme. Che poi a uno viene il sospetto che siano una coppia di fatto, quei due, tanto sono legati. Un DI.CO manageriale. In sostanza, ha detto e scritto Baraldi, i conti del Bologna non sono regolari, sono sbagliati, c’è un buco di 9 milioni che lui, e solo lui, ha scoperto. Per questo motivo Carabinieri e Procura hanno sentito subito Zanetti, Baraldi e Consorte. Che in italiano magari forse non va benissimo, ma in matematica se la cava meglio, mi pare. Di certo meglio dell’Amministratore Delegato pretaporter, quello che nelle società in cui lavora resta giusto qualche mese, poi scoppia il casino, e un motivo ci sarà.
E infatti, il giorno dopo Baraldi ha smentito se stesso, ha detto che si era sbagliato. Nessun buco. Strano.
Domenica c’era la Roma, al Dall’Ara. Ma c’era anche la neve. Che per un bizzarro disegno del destino da qualche anno vien giù solo la domenica, solo nelle ore della partita, solo in concomitanza con le partite in casa. Sedici minuti giocati e sospensione. Sono soddisfazioni.
Il calciomercato di gennaio si è chiuso per il Bologna senza nulla da segnalare, sai che novità.
Lunedì sera c’erano le solite trasmissioni radiotelevisive a tinte rossoblu. Ma io faccio fatica a seguirle, se il Bologna non ha giocato. E’ come assistere a un dibattito sulle prestazioni sessuali di Belen. Non mi riguardano.
Insomma, quindi, che faccio, adesso? Come dicevo, facce di serpente, non è successo niente, e io cosa diavolo potrei scrivere, stavolta?

La fortuna di fare lo scrittore a tempo perso è quella di avere un po’ di fantasia. E allora me la gioco con quella. Invento, immagino, sogno.
Non dovendo commentare una partita che non si è giocata, non dovendo commentare il calciomercato che non c’è stato, non dovendo commentare l’uscita di Zanetti e Baraldi, che è storia vecchia ormai, la mia mente si è concentrata su piani diversi. Ho immaginato la trasmissione perfetta per un lunedì come quello di ieri, di nulla. Nella mia testa, una trasmissione del genere, messa in piedi per dibattere di niente, necessiterebbe di un nutritissimo plotone di ospiti autorevoli. Di una conduttrice. Di commentatori storici. Di umoristi affermati. Di una valletta ai messaggi da casa. Insomma, un cast d’eccezione, per un caso eccezionale.

Per la trasmissione immaginaria. Appunto. Così come la vorrei. Eccovela.

Lunedì 31 gennaio 2011. Ore 21.
Parte la musica, incalzante. Il Pallone nel 7, Edizione Speciale, in diretta sul digitale terrestre, sull’891 di Sky, su Radio Nettuno, in streaming. E pure nei cinema.
Le note della sigla sfumano, sullo schermo si nebulizza un elegante effetto foschia nei dintorni di Malalbergo, poi l’immagine torna nitida e appare un essere con sciarpa multicolore punto croce, piumino imbottito in dotazione ai reparti speciali delle Giubbe Rosse per gli inverni più rigidi, doppio orologio sincronizzato sul fuso orario di via Andrea Costa e Piazza Azzarita. In una mano, fazzoletto di cotone stropicciato, rigorosamente tenuto in favore di telecamera, il cui contenuto è databile solo al carbonio 14. Nell’altra mano, un post-it giallo con annotazioni in cirillico in corpo 1,5. Barba incolta che buca la sciarpa punto croce. Occhiale da sole a goccia molto in voga al Piper a inizio anni ‘70 e a casa Bocelli oggi, bulbo rigidamente pressurizzato all’indietro.
Il Civ comincia il suo punto. L’analisi dei fatti. Gli occhi fissi sul foglietto giallo.
“Buonasera, hm, bof. Che dire di ieriii? Non si doveva giocare. Non si dovrebbe MAI giocare se nevica. Per rispetto dei giocatori, della regolarità del campionato, degli spettatori e della Convenzione di Ginevra. E qui…ne avrei delle cose da dire….Io le partite rinviate a Bologna dal dopoguerra me le ricordo tutte! Ma andiamo avanti. Bof, scatarr. Baraldi se n’è andato. Zanetti anche. Hanno detto che c’erano i bilanci messi male. Malissimo. Ma pare, mi si dice, mi raccontavano al bar, che non sia vero. E io l’avevo detto! Giammai Baraldi a Bologna, nemmeno con Zanetti! Mica come quei pistola dei tifosi che lo volevano…Io l’avevo detto, da subito! E Zanetti ha fatto una figuretta, avevo detto anche questo, il 23 dicembre.
Del 2003. Perché io lo sapevo…”
Il Civ guarda severo la telecamera. Poi riabbassa gli occhi, ma sbaglia mano, va su quella del fazzoletto.
“Caccola, caccola, caccola. Ah, no, bof, scusate. Mercato: non è arrivato nessuno. Si, vabbè, Montelongo, un altro uruguagio…hm, bof…sei meno meno, non conta nulla. E se lo prendeva Baraldi era Montebaraldi...passatemi la battuta, e contava ancor meno, io l’avevo detto. Bene. Insomma. Serviva una punta che facesse Goal. Go-al. Faremo senza. Come sempre.
Le Associazioni. Hm, bof, sgrunt. Io non metto un euro, ma mi pare un’idea buona. Anzi, strampalata. L’avevo detto. E infatti hanno raccolto poco, avevo detto che raccoglievano poco, io… E per ora mi fermo qui. State benone. Scatarr.”
Altra sigletta, più corta.
Di nuovo dissolvenza. Stavolta con effetto bruma al largo delle Orcadi. L’inquadratura è larga, sullo schermo tutto lo studio e tutti i presenti. Poi si stringe verso il centro.
La conduttrice, Sabrina Orlandi, è ripresa in primo piano. Minigonna foglia di fico, calza con riga posteriore anni quaranta, camicetta allacciata dal quarto bottone, collana di perle, trucco curato. E sul cuore una spilla in argento con la scritta Ecco, oggi mi sento femmina, non so se avete notato.
Gli spettatori da casa hanno notato. Qualche migliaio di tifosi maschi deglutiscono all’unisono davanti al video e lo schiocco delle epligottidi sincronizzate è un tuono che frusta l’aria di Bologna e provincia.
La Orlandi presenta la ricchissima platea di ospiti, disposta ad emiciclo. La telecamera si sposta e scarrella. Gli spettatori urlano Noooooo, tutti insieme. Poi si asciugano la bava nella manica della camicia con consumata noncuranza.
Le riprese indugiano sugli ospiti. Alla destra della Orlandi ci sono, nell’ordine: Marino Perani, Rita Mandini (e qui l’attenzione degli spettatori registra un nuovo picco d’ascolti), Alberto Bortolotti, Adalberto Bortolotti, Giancarlo Monari, Ferdinando Pellerano.
Immagine di nuovo sulla Orlandi, poi ancora sugli ospiti, quelli di sinistra: Giovanni Consorte, il già visto Civolani, Oddone Nordio, Carmine Longo. In un angolo sono relegati Alessandra Moretta (ennesimo innalzamento dell’attenzione da casa) con un pc davanti per leggere i messaggi dei tifosi, e il vignettista Stab.
Si inizia.
La Orlandi si issa su uno sgabello. Accavalla. Nelle case, i bolognesi fanno la ola.
“Direi di fare un primo giro di opinioni sulla partita di ieri,” dice la Orlandi “o meglio, sulla non-partita di ieri. Era giusto fermarla, come diceva il Civ prima, oppure…”
“Mah, è sempve abbastanza difficile in queste condizioni…” inizia Perani “pevò la neve ha un pvegio. Si vedono meglio i negvetti. Visaltano!”
“Chi è che ci salta?!” chiede baritonalmente il Civ.
Un secondo d’imbarazzo, poi interviene la Mandini, nel ruolo improvvisato di badante. In sovrimpressione si legge Margherita Mandini. Eccitazione e stupore, a casa.
Alberto Bortolotti concorda col Civ. “Assurdo giocare,” dice “io però credo che non fosse neve. Era la forfora di Porcedda. Che come noto è un cialtrone, tanto per ribadire.”
“Io l’avevo detto.” incalza il Civ.
“Neve? Quale neve?” chiede Pellerano.
Adalberto Bortolotti torna sul tema, ribadendo “Ancora più assurdo iniziare a giocare, poi sospendere.”
Nordio fa una mezza battuta sulla differenza di clima con le Canarie, poi inizia a raccontare fotogramma per fotogramma le sue vacanze. Per fortuna si intromette Consorte.
“Meglio ghiarir e subbete. Lo spalamend d iero, c’è costate cicca 200.000 eure. Così suddivise: 80.000 a Zanetto, 110.000 gli attri socc, più un aumed de gapitale di 10 euro a fiocco delle associazzz…iunale veramente…Tutt’appost.”
“O’ clima è nel grembo di Gggiove.” gli fa eco Longo.
“Smunch. Chi mi paffa il parmigiano’” chiosa Monari “Graffie, burp.”
“Stab, hai una vignetta sulla neve di ieri?” chiede la Orlandi.
Le telecamere inquadrano un originalissimo disegno delle due torri. Quella di sinistra dice “Visto che neve?”, quella di destra risponde “Un tempaccio per tutti, ma non per Totti”. Risate di cortesia.
“Alessandra, ci sono dei messaggi?”
“Sì” risponde la Moretta “ sono tutti a favore di Zanetti. Con lui non è mai nevicato.”
“Vero.” sottolinea Bortolotti.
“L’avevo detto”. Dice il Civ.
“Pubblicità.” rilancia la Orlandi.
L’inquadratura si ferma qualche secondo su di lei, sgabellata di tre quarti. Trepidante e ormonale saspens degli spettatori. L’immagine si ingrandisce, si ingrandisce, si ingrandisce. Alla vigliacca, sullo schermo appare all’improvviso la signora Rosa, della Nautica Nettuno. Effetto secchiata gelida in zona pelvica. Rattrappimento e castigo.
Di nuovo Pallone Nel 7.
Secondo giro di opinioni. Si parla di mercato. Di Montelongo.
“Ah, è arrivato qualcuno?” chiede stupito Pellerano.
“M’ha dette Lonco, di cui mi fide giecamend, che Montelonc è fotte…” si sbilancia Consorte.
“Chi è che fotte?” tuona il Civ “No perché io, nel ’44, negli accampamenti degli alleati, andavo a farmi regalare i preservativi…Gold-One! E’ da lì che…”
“Sì, Civ, lo sappiamo…” dice la Orlandi, poi fa un cenno d’intesa alla Mandini. La telecamera la inquadra mentre conta le gocce che scendono da un flacone. Poi attraversa lo studio e passa il bicchiere al Civ.
“Praticamente il Bologna non ha fatto mercato, ma non si può criticare la società per questo. Come non l’avrei criticata con dentro Zanetti. Per coerenza. Ah, volevo aggiungere che questa situazione è colpa di Porcedda.” asserisce Alberto Bortolotti.
“Capisco la coerenza…ma se c’era Zanetti un po’ di mercato era giusto pretenderlo.” puntualizza suo zio.
“Il mercato a Gran Canaria lo fanno il giovedì.” annuncia Nordio.
“Sì, ma questo Montelongo può fave tutta la fascia? Pevchè io a questo punto pvopovvei un bel 3-5-2…” dice Perani.
“E vabbuò.” spiega Longo. “Danari non ne avevamo. E allora occorreva materia griggia per muoversi, il famoso cerebro panellenico. Io avevo bloccato Rodriguez, ad esempio. Poi l’Augusto Console Baraldi ha bloccato la cosa e lu guagliò l’avimm perse. Per quanto attiene a Montelongo, questo era il miglior laterale dell’intero continente sudamericano. Poi ha subito un grave infortunio e sto fesso di Paco Casal l’ha dato al Milan. Ora è qui, e ne vedremo delle belle. Ci volevano pure dare Vellios, il Greco. Gratis. Ma come noto Timeo Danaos et dona ferentes.”
“Alea iacta est, professore.” si compiace il Civ.
“Pugnet e gazausa.” dice Monari “Si può avere un po’ di pane?”
La Orlandi passa la parola alla Moretta.
“Sono arrivati moltissimi messaggi. Tutti a favore di Baraldi.”
“Vero.” dice Bortolotti.
Stab chiude il blocco con la vignetta. Altro disegno. Stavolta, inaspettatamente, con le due torri che parlano. Una dice “Il mercato è chiuso.” L’altra risponde “Peccato, ci servivano le pere.”
La Orlandi increspa le labbra. Poi chiama la pubblicità e vomita fuori onda.
Franco Sport sparge simpatia nell’etere. I telespettatori più moderati lanciano il telecomando ad altezza uomo.
La trasmissione immaginaria ricomincia.
“Parliamo della situazione societaria.” riprende la Orlandi.
“Quale società?” si domanda Pellerano.
“Dicevo, parliamo del Bologna società. Qual è la situazione dopo i problemi della scorsa settimana? Mercoledì, nuovo cda? Ci spiega, Consorte?”
“Non so’ Dieco, non ti spieco.” dice Consorte “So’ Ciofann, mettiti nei miei pann.”
“Bè, Porcedda ha fatto un bel casino, si potrà dire questo…” suggerisce Bortolotti.
“Sì, ma…” dice suo zio.
“Io l’avevo detto.” ribadisce il Civ.
“Se ora in società c’è un cinese, non si potvebbe fav entvave anche qualche negvetto?” chiede Perani.
“I lettini a Fuerteventura costano meno che a Riccione.” puntualizza Nordio.
La Orlandi, ormai oltre ogni grado di sopportazione, passa la parola a Longo.
“Io non mi occupo di queste faccende, nel rispetto del mio ruolo. Leggo quel che si dice. E leggo che ci sarebbero troppi soci. Dunque mi interrogo, visto che come noto Melius abundare quam deficere.”
“Relata refero.” sogghigna il Civ “Scatarr. Riferisco ciò che mi è stato detto. Al bar. Con le cordate ci si impicca, bof.”
“Mumend mumend.” Interviene Consorte “Ormai è bleonastighe barlar de gordat. Son trend ann che stagg a Balagna, e sempr a parlar d gordat. Ogge come ogge, il Balagna ha una strutture solide. Ce stanno 124 socc e mezz. Zanette non ricapitalizz? Lo faranno gli altri e lui se ciappa lo sfilatino. Quanto a Barald, ho indagat…c’ha la terza media. E poi, si sploccane le fideiussion. Frappoc.”
“Sfrappole?” dice Monari “A me piacciono, le sfrappole.”
“Angelo Frappampina. Sì, sì. Bof. Classe ’56, nato a Bari.” Imperversa il Civ. “Arrivò al Bologna nell’82, presidente Fabbretti. Che andò in galera. E io l’avevo detto…”
La Mandini passa davanti alla telecamera con una siringa in mano.
“Stanno arrivando milioni di sms.” chiosa la Moretta “Sono tutti a favore di Pacciani.”
“Vero” dice Bortolotti.
La torre di destra della terza inattesa vignetta di Stab dice “Cosa ne pensi di Intermedia?”, “Quella che gioca a San Siromedia?” risponde quella di sinistra.
La Orlandi lancia la pubblicità mentre annoda con perizia un cappio di iuta.
I telespettatori più inclini al sadomaso sognano.
Ci manca solo Mazzoni, stasera, penso fra me e me, mentre scorrono gli spot con Daniele Piombi.
Ultimo blocco della trasmissione.
Sullo schermo, Mazzoni. In collegamento da Reggio Emilia.
“Volevo solo aggiungere che i Menarini hanno fatto bene. Benissimo. E hanno speso molto. Per senso civico. Dei benefattori…” dice.
La Orlandi spara al megascreen e il collegamento si chiude.
“Insomma…” dice Bortolotti “ I Menarini hanno fatto male, anzi malissimo. Ma ancora peggio Porcedda.”
“Porcedda non è pvopvio piaciuto ad Albevto.” commenta sorridendo Perani.
“E io che c’entro?” chiede Adalberto Bortolotti.
“No,” puntualizza la Orlandi “Marino diceva ad Alberto. Non Adalberto. Ad - Alberto. Staccato.”
“Cosa dice? Stocazzo?” sussurra il Civ a Nordio con voce da sirena da panfilo. Di fianco a lui, Nordio annuisce e sghignazza, sono tipo coppia dei vecchietti dei Muppets.
La Mandini passa sullo sfondo con le piastre del defibrillatore. “Libera” urla, “Libera”, tra una scossa e l’altra.
“Le associazioni. Parliamo delle associazioni.” torna a fare ordine la Orlandi “A che punto siamo?”
“Io mi ero preparato sulle obbligazioni e l’usucapione.” afferma Pellerano.
La Orlandi è al limite di una crisi di nervi in diretta nazionale. Per fortuna interviene Longo.
“Credo che lor signori, ed io con essi, debbano ascoltare l’ingegnere su questo tema. Ubi maior, minor cessat.”
“Ma un’opinione possiamo darla,” tuona il Civ “Cogito ergo sum!”
“A me un Petrus.” Dice Monari “Con due cubetti di ghiaccio.”
“Bastaaaa.” Urla la Orlandi. Poi, scavalla le gambe sullo sgabello, estrae una frusta dal reggicalze e la fa schioccare a mezz’aria, per tenere a bada gli ospiti.
A casa, migliaia di spettatori cercano disperatamente il tasto registrazione-rallenty, e i kleenex.
“So’ Gonsort, ne so a sacchi e a sport.” spiega l’Ingegnere “Le associazzzz.unale verament, stann antant ben. Gerte, le bbolemich non è che giann aiutate, ma confide nella generosità della gent de Balagna. E rigorde che la quot minime è gent eure, ma se uno ne medd cinguegent, pattecipa all’estrazzzzion d’una bigiclett co’ campio shimano…”
“Bazza, hm, bof.” si sente fuori campo.
Il clima si rasserena. Un po’.
“Ultimi messaggi da casa?” chiede la Orlandi.
“Sì, tantissimi, siamo a due miliardi.” dice la Moretta “E tutti a favore di Jack lo Squartatore.”
“Vero” dice Bortolotti.
“Stab?”
Viene inquadrata una vignetta che sorprendentemente ritrae le due torri che parlano.
“Ti associ?” dice quella di sinistra. “Assocmel !” risponde quella di destra.
Un tonfo assordante riempie lo studio.
L’inquadratura si allarga. Tutti i presenti sono stesi a terra, privi di sensi. Non hanno retto, troppo umorismo. Stab invece è sinistramente appeso al cappio della Orlandi.
Nero. Il video è nero. Ora.
In sovrimpressione scorre il messaggio: la trasmissione si chiude qui. Ci scusiamo per il disagio. Se tra di voi c’è un medico, mandatecelo. E vi ricordiamo che la Mandini è meglio dal vivo che in tv.
Sigla finale.
Gran bella puntata.

5 commenti:

  1. Ci sono un pò di nomi che non conosco, la maggior parte si, per cui non posso godere appieno dell'umorismo del "raccontino" e poi mi sembra che parli di cose dette solo a Bologna per cui oggi ho goduto meno, mi rifarò la prossima volta. Sempre più forte arriva da Roma il grido: FORZA BOLOGNA.
    Francesco

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  2. Ho pianto dalle risate: per chi ogni settimana, per amore dei rossoblu, si sorbisce pallone nel 7 e pallone gonfiato, questo post è da incorniciare.
    Siete incredibili!

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  3. Solo una parola.. F A N T A S T I C O

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  4. soccia molla dovresti fare lo scrittore!

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  5. Tanta nostalgia, ma anche tante risate: ho capìto praticamente tutto...spassosissimi. Chissà che fine avete fatto.

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